di e con Silvia Priscilla Bruni e Francesco Burroni
e il cantastorie Mauro Chechi
di e con Silvia Priscilla Bruni e Francesco Burroni
e il cantastorie Mauro Chechi
1717, la principessa Beatrice Violante di Baviera, rimasta vedova del Granduca di Toscana Ferdinando de’ Medici, diventa Governatrice di Siena e alla sua corte conosce il poeta estemporaneo Bernardino Perfetti, celebre in Italia e nelle corti europee per la sua straordinaria abilità di improvvisare in versi, pratica peraltro assai diffusa all’epoca tra poeti e musicisti.
Lei viene da una storia d’amore decisamente deludente, lui aspetta la definitiva consacrazione come poeta, tra loro nasce uno stretto rapporto di stima e forse anche chissà anche qualcosa di più.
1723, Grazie anche ai buoni uffici di Violante, Bernardino Perfetti viene ufficialmente incoronato a Roma in Campidoglio come maggior poeta vivente, prima di lui era toccato al Petrarca… così per dire.
Nelle lunghe serate a corte, nel Palazzo del Governo, accanto al Duomo, Bernardino insegna a Violante i segreti dell’improvvisazione e la loro relazione diventa anche una storia poetica.
Lo spettacolo, sia nella sua versione classica su palco che in quella itinerante, ripropone la storia del loro rapporto inframezzando i racconti della loro vita con le improvvisazioni in versi i cui temi e soggetti saranno proposti direttamente dal pubblico, così come era allora usanza.
Sullo sfondo la storia di un secolo, il ‘700, con le sue luci e le sue ombre, le infinite lotte e guerre tra gli stati italiani ed europei ma anche lo splendore del barocco e la poesia bucolica dell’Arcadia e l’incontro con un cantastorie e poeta estemporaneo che fa da trait d’union tra la cultura popolare e quella colta dell’improvvisazione in versi.