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Aresteatro | Laboratorio sulla longform di improvvisazione multimediale
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Laboratorio sulla longform di improvvisazione multimediale

LABORATORIO SULLA LONGOFORM DI IMPROVVISAZIONE MULTIMEDIALE

Condotto da Francesco Burroni

e Marcella Cappelletti

Programma generale di lavoro

Partendo dalle tecniche utilizzate nel Match d’improvvisazione teatrale® il percorso formativo vuole proporre un viaggio esplorativo nelle infinite possibilità che il lavoro sull’improvvisazione offre avendo come punti metodologici e spettacolari di riferimento la longform cosiddetta di tipo immaginativo/associativo e in particolare il format Harold creato da Dal Cloose, l’esperienza della scuola americana dell’Action theater e ovviamente la stessa pratica del Match.

Il viaggio partirà ogni volta dal gioco del corpo e del movimento per conoscere nella maniera più istintiva possibile altre vie espressive diverse dall’interpretazione tradizionale di ambienti, situazioni e personaggi.

Il percorso spazierà dall’astratto al formale, dalla recitazione stilizzata e a quella classica del testo, dal suono puro e semplice al grammelot, dalla parola alla canzone, dal drammatico al poetico al comico.

 

Pur tenendo come base il linguaggio teatrale l’attore-improvvisatore diventa qui un performer che può spaziare e sconfinare di volta in volta nei territori affini del canto, della musica, della poesia e della danza.

Il lavoro proposto costituisce anche un’ottima preparazione di base alla performance artistica in senso lato e a quella multimediale in particolare.

 

  • Elementi base e dinamiche del teatro corporeo;
  • immedesimazione-mimesi in elementi, materie, colori, animali ecc. (metodi Costa-Coupeau-Lecoq);
  • ridefinizione e pratica della grammatica di base dell’improvvisazione;
  • meccanismi di ascolto e di sviluppo dell’improvvisazione a 2 e a piccoli gruppi;
  • esplorazione dei vari linguaggi espressivi e interpretativi (astratto, informale, naturalistico ecc.);
  • percorso espressivo dal linguaggio corporeo astratto, al grammelot all’improvvisazione teatrale con dialoghi;
  • meccanismi di alternanza e di cambio scena dei vari frammenti;
  • ingresso-cambio su parola-chiave, gesto-chiave, associazione di idee;
  • strutture e meccanismi del match di improvvisazione applicabili alla longform;
  • strutture di base (lotus, storia infinita, moltiplicazione di monologhi, narrazione con punti di vista ecc.);
  • composizione istantanea (dai vari metodi di danza di improvvisazione contemporanea Nikolais, Laban, contact improvisation, ecc.);
  • l’evoluzione dei frammenti dall’interno (metodo Action theatre);
  • improvvisazioni collettive;
  • pratica dello spettacolo di longform;
  • analisi delle improvvisazioni basate sui parametri relativi a presenza scenica, intensità e rarefazione, sviluppo narrativo, sviluppo ritmico-sonoro, ecc.

 

“[…] queste storie non debbono necessariamente obbedire alle ferree leggi della “forma sonata”, ma piuttosto a quelle più elastiche, dell’“improvviso”. Possono essere spunti, spezzoni, storie a zig-zag, che cominciano e non finiscono, trapassano l’una nell’altra, si dimenticano di quello che stanno facendo…avere insomma il carattere dei primi giochi infantili, che non sono quasi mai storie compiute, ma più spesso un libero vagabondaggio tra molte storie, sparso di oggetti che vengono presi, lasciati, ripresi, perduti in cammino. […]”

Gianni Rodari: “La grammatica della fantasia”